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Giornalismo di pessimo livello, victim blaming nella violenza stradale, un esempio
(social.tchncs.de)
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versodiverso@mastodon.uno
I torti e le ragioni stanno da entrambe le parti, aldilà del fatto specifico. Ci sono ciclisti, ma anche gente che fa running, che usano strade strette e molto pericolose per loro, e finché incontrano automobilisti attenti, non succede nulla, ma cosa può succedere invece il giorno che sulla stessa strada c'è qualcuno che va di corsa? In tutta onestà, io sono del parere che in un frangente del genere la colpa è si del pilota fuoripista ma che si credeva in pista, ma anche di chi ha pensato di usare proprio quella strada e non una più larga e comoda. Esiste cioè una responsabilità principale, ma ce ne possono essere di secondarie. A volte mi capita di vedere moltitudini di ciclisti che occupano tutta la sede stradale, oppure che vanno talmente piano da far traballare la bici. Non diamo sempre la colpa all'uno o all'altro, perché in varia misura può essere di entrambi. Lo dico non in relazione al caso specifico che non conosco, ma come riflessione generale ed esperienza su strada... Ciao.