> Se fai il quello indicato da me, rischi, ma sei tu che vuoi rischiare, perché l'alternativa più sicuram c'è.
Il mio punto, è che questo concetto: se rischio la vita nella maggior parte dello spazio pubblico, in una zona abitata, densa urbanizzata, allora c'è qualcosa di sbagliato.
Non sono un ingenuo, so come funziona, so che è così nella maggior parte delle città italiane.
Ma la domanda che ti faccio è: è giusto così? Non esistono alternative? Se avessi dei figli (magari li hai) non ti piacerebbe che vivessero in un luogo dove se sbagliano direzione in cui corrono, non rischiano subito la vita?
(I bambini sono un esempio di ingenuità, e pensando a cosa sarebbe meglio per loro, in realtà possiamo pensare a cosa è meglio per tutti)
@versodiverso
Ho portato in gioco l'ingenuità dei bambini per deviare il discorso dalla responsabilità individuale.
Se progettiamo gli spazi in modo che un bambino che fa una cosa stupida non rischi immediatamente la vita, anche tutti gli altri staranno meglio, sia la pazza che cammina in strada, sia la persona in sedia a rotelle, sia una persona normodotata che ha letto sul telefono una notizia terribile e vaga sotto shock.
E l'alternativa c'è. Basta guardare dove ci sono pochi morti in strada e imitare quel che fanno. Oppure basta vedere in quali paesi i bambini vanno a scuola da soli. Non è fantascienza è la banale realtà di altri luoghi.
Sinceramente non vedo scuse valide per non cominciare a cambiare subito.
@informapirata @giornalismo