@qwe @testing
Beh, più o meno: se stiamo parlando di costringere un numero significativo di elettori contrari al quesito ad andare a votare a quel punto può anche vincere il no. Soprattutto, i partiti contrarî al referentum potrebbero, banalmente, fare campagna per il no (come hanno fatto, alle volte) invece che per l'astensione, è una scelta strategica loro da fare di volta in volta.
g_boccia
@Abstract_Bit @informapirata @ilarioq @eticadigitale
Sìsì, però quel che dico è che non si guadagna molto a beccarlo, quindi uno lo fa se è esplicitamente richiesto dal governo.
@Abstract_Bit @informapirata @ilarioq @eticadigitale
Non so, francamente negli ultimi anni ho costantemente avuto molta più antipatia per Google, però è ormai evidente che i fornitori di servizi soggetti a leggi Americane sono un problema come quelli soggetti a leggi Cinesi.
@informapirata @ilarioq @Abstract_Bit @eticadigitale
Ossia, visti i prevedibili contraccolpi, non credo che Microsoft proattivamente abbia cercato di farlo.
@informapirata @ilarioq @Abstract_Bit @eticadigitale
Beh, magari pagava un abbonamento e quindi avevano i dati di fatturazione o, cosa secondo me più probabile, è stato il governo Statunitense a richiedere il blocco di un determinato indirizzo.
@qwe
Evidentemente non mi sono spiegato: è assolutamente legittimo che chi è contrario ai refernda sostenga l'astensione, sapendo che questo ridurrà l'effettiva segretezza del voto, se questa parte avesse sentore o timore di subire brogli nella modalità che descrivi, gli converrrebbe fare campagna perché i sostenitori del no si presentino in massa alle urne.